Capo Colonna Storia e Turismo

Il Parco Archeologico di Capo Colonna vicino al nostro B&B

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  • Parco Archeologico Capo Colonna
  • Parco Archeologico Capo Colonna

A Capo Colonna, nelle vicinanze di Crotone, esiste una zona archeologica di rara bellezza: si tratta dell'area che comprende anche il santuario di Hera Lacinia che è raggiungibile dalla costa tramite una stradina a picco sul mare.

Il santuario di Hera Lacinia è estremamente importante nella storia dell'archeologia mondiale perché è stato uno dei luoghi religiosi più importanti della Magna Grecia per un periodo estremamente lungo che va dall'età arcaica fino al IV secolo a.C. La sua posizione strategica, poi, che lo pone sulle rotte costiere che collegano Taranto a Messina ne facevano un luogo di pellegrinaggio di ogni tipo anche perché il santuario venne costruito su un promontorio a picco sul mare e per questo visibile a tutti.

La leggenda vuole che il santuario fu fondato da un ristretto gruppo di Achei sotto la guida di Miscello che dopo aver fondato la colonia di Kroton (l'odierna Crotone) ricevettero l'ordine dall'oracolo di Delphi - il più importante e ricco dell'epoca - di fondare una nuova colonia lungo le sponde del fiume Esario e di consacrarla ad Hera, moglie si Zeus e più importante fra le dee.

Capo Colonna non si è sempre chiamato così. Anticamente il promontorio era chiamato Lacinion e per questo il tempio fu dedicato alla dea Hera Lacininia appunto dal nome del luogo. La zona fu poi conosciuta come Capo Nao dal nome greco 'naos' che vuol dire proprio luogo di culto. Infine, in epoca moderna ha assunto il nome di Capo Colonna probabilmente dalla circostanza per cui ormai del tempio antico si conserva un'unica colonna che è rimasta in piedi. Nel XVI secolo, infatti, il tempio e l'intera zona archeologica furono completamente saccheggiate per riutilizzare i materiali preziosi in altre costruzioni.

Attualmente sono visibili i resti di ciò che fu uno dei più grandi templi di culto dell'antichità. L'unica colonna rimasta in piedi fino al 1638 era affiancata da un'altra gemella, poi caduta in seguito ad un terremoto molto violento che ha colpito la zona (i resti sono conservati nel Museo Archeologico di Crotone, insieme a molti altri reperti rinvenuti nell'area). Dagli studi effettuati e dai tracciati degli edifici preesistenti che ancora sono visibili sul terreno, il complesso doveva essere molto grande e composto da più strutture delle quali la principale era proprio il tempio che affacciava sul mare. Vi era poi un edificio adibito a mensa per i pellegrini che vi si recavano in visita (almeno questo si deduce dal ritrovamento di alcuni oggetti di uso quotidiano) mentre il terzo edificio più grande era probabilmente una foresteria per gli ospiti di riguardo.

Tutto il complesso era realizzato in stile dorico, come si può evincere anche dalla colonna sopravvissuta con una netta prevalenza del marmo come materiale più utilizzato.

Il complesso archeologico di Capo Colonna è stato da sempre meta di turismo in quanto la posizione del tempio e l'importanza della sua storia hanno sempre destato molta curiosità in tutti i viaggiatori. Fra i personaggi più illustri che sono stati a Capo Colonna - e ai quali si deve gran parte delle notizie oggi in nostro possesso - ci sono Riedesel, Tommasini, Saint-Non, Hutton e Lenormand.

Oggi, invece, Capo Colonna è un parco archeologico che comprende circa 40 ettari di terreno. La zona è attrezzata per trascorrere una giornata con la famiglia e tuffarsi fra natura, storia e mito. Il museo che vi è ospitato propone molti dei ritrovamenti dell'area archeologica ed è suddiviso in tre sezioni: la terra, il sacro, il mare.

Il parco archeologico comprende anche un'area picnic, bar/ristorante e un ampio parcheggio. Numerose le mostre ed i convegni qui ospitati durante tutto l'anno.